Ci sono sistemi per gli edifici, specie nei centri storici, di grande efficacia e di poca (relativa) spesa: sono le cerchiature e incatenamenti che danno grandi risultati a livello di risposta del fabbricato al sisma. Parliamo ovviamente di edifici in muratura che hanno bisogno di collegamenti più efficaci.
Dopo diversi interventi, valutando anche i terremoti di Marche e Umbria del 1997 e quello dell’Aquila abbiamo riscontrato come le catene con chiavi hanno preservato dalla rovina totale gli edifici e costituiscono quindi un sistema molto efficace.
In questa foto scattata all’Aquila le murature hanno tenuto il crollo è avvenuto nel solaio di copertura. Era un solaio in legno senza alcun ammorsamento alle murature e nessun collegamento tra le travature in legno.
Occorre sempre verificare che ci siano viti e piastre in ferro a collegare le travi e queste alle murature. Nella seconda foto il caso di un tetto in legno non collegato siamo in Emilia dopo il terremoto 2012.
Se il tetto è pesante rispetto le murature (di solito in pietra o mattoni) forse è il caso di migliorare il tutto prospettando una copertura leggera. Dopo diverse esperienze passate con quattro terremoti alle spalle, cerchiamo di proporre sistemi sempre più attenti alle “richieste” che un terremoto propone con utilizzo di materiali appropriati e resistenti.
Ma la copertura è poca cosa se non pensiamo a metter in ordine le murature sottostanti. Anche per i solai intermedi occorre procedere ad un rigoroso sistema di tenuta delle murature tramite cordolature.