Un programma urbano da subito anche i piccoli centri

Molti stanno già lavorando su questi temi. L'importante è non aspettare ma anticipare. Come sempre.

Un primo segnale di programmazione delle attività, rivolte ai piccoli comuni dell’Appennino, potrebbe essere quantomeno incentivante anche psicologicamente per i tanti esercizi artigianali e commerciali in affanno. I Comuni dovrebbero iniziare a programmare, come aiutare, predisponendo piani di emergenza URBANI comunali immediati. pur rispettando le norme generali.

Potremmo suggerire intanto alcuni elementi fondamentali di discussione e approccio al problema:

  1. L’emergenza pandemia ha sollevato il problema dello spazio sia architettonico sia urbano: occorre più spazio per mantenere le distanze, più spazio per una maggior vivibilità interno alle case con impianti tecnologici più salubri, se non autosanificanti, più spazio nella aule scolastiche, più spazio nei luoghi di ritrovo, culturali, sportivi e ricreativi, se vogliamo rifrequentare da subito una vita sociale adeguata e con relazioni non sempre virtuali;
  2. Lo spazio pubblico nei piccoli comuni è destinato prevalentemente alle auto (strade e piazze), occorre riprogrammare subito gli spazi pubblici per dotare gli esercizi commerciali e artigianali: bar, ristoranti, centri ricreativi, ma anche teatri, cinema, insomma tutte le attività dei centri abitati, che non hanno possibilità nei loro locali, dello spazio esterno pubblico, gratuito, per il periodo di ripresa economica. Non esiste più il dilemma se chiudere o non chiudere alle auto, occorre riguadagnare spazio prima per le persone e le loro attività poi definire la nuova mobilità.
  3. Se questa soluzione, spazio urbano all’aperto, funziona bene in estate , e già sarebbe un successo, per l’inverno occorre promuovere da subito il piano dei dehors, sempre in occupazione degli spazi pubblici, per avere il necessario spazio per le varie attività , ma un piano siffatto ha bisogno di tempo, tempo cruciale per le attività , va quindi studiato da subito, non può essere rinviato pena la chiusura di molte attività.
  4. Percorsi urbani dedicati alla mobilità pedonale , ciclabile, connessioni con la campagna, consente di avere sicurezza anche nei movimenti, fino a determinare sensi unici pedonali e ciclabili per i vicoli sotto certe dimensioni, ricalibrando anche l’uso dello spazio cittadino, il messaggio da lanciare è che tutto è stato studiato per chi vuole frequentare un posto sicuro.
  5. Rilancio delle attività promozionali: tutti hanno capito che molta aria aperta, spazi ampi e ovviamente corretti comportamenti, sono un beneficio e sicurezza di non contagio; quindi promuovere i luoghi meno affollati, dotati di sistemi di vita sicuri e rispettosi delle norme,consente di anticipare molti altri luoghi che lavoreranno su questi temi, si deve partire subito con un piano di rilancio delle attività turistiche legato ai piani strategici di sicurezza comunali adottati.

Poi occorre affrontare il problema delle abitazioni, il funzionamento delle attività pubbliche, dei servizi sanitari, ecc… insomma il sistema sicurezza in generale, allora il messaggio sarà recepito da molti che vorranno anche fare una piccola vacanza, oltre che consentire agli abitanti una vita piacevole nei luoghi di lavoro e residenza prescelti.

Molti stanno già lavorando su questi temi. L’importante è non aspettare ma anticipare.

Come sempre.